In questo paragrafo ci occupiamo delle leggi che ci permettono di descrivere una [br][b]traslazione [/b]nel piano, cioè uno spostamento rigido lungo una determinata direzione. Inizieremo utilizzando un [b][color=#38761d]approccio puramente algebrico[/color][/b].
Riassumendo, una traslazione di vettore [math]\large{\textcolor{blue}{\vec{v}(x_V\ , y_V)}}[/math] porta a delle [color=#ff0000]nuove coordinate, traslate,[/color] ottenute tramite le leggi[br][br][math]\Large{\begin{cases}\textcolor{red}{x'}=x+\textcolor{blue}{x_V}\\\textcolor{red}{y'}=y+\textcolor{blue}{y_V}\end{cases}\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad(1)}[/math][br][br]per ottenere la curva traslata è necessario scriverne la legge esprimendola non più attraverso le coordinate originarie bensì [color=#ff0000]utilizzando le[/color] [color=#ff0000]coordinate traslate[/color]. Bisogna quindi invertire le leggi ed esplicitare le vecchie coordinate, ottenendo così l'espressione con cui bisogna sostituirle[br][br][math]\Large{\begin{cases}x= \textcolor{red}{x'}-\textcolor{blue}{x_V}\\y = \textcolor{red}{y'}-\textcolor{blue}{y_V}\end{cases}\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad(2)}[/math][br][br][b][color=#0000ff]NOTA:[/color][/b] gli apici nelle lettere [math]\large{\textcolor{red}{x'}}[/math] e [math]\large{\textcolor{red}{y'}}[/math] servono solo per distinguere le coordinate traslate da quelle originali. Dato però che si tratta sempre di coordinate nello stesso piano cartesiano, di fatto possiamo evitare questa doppia simbologia. [color=#0000ff][b]Per effettuare una traslazione di vettore [math]\large{\textcolor{blue}{\vec{v}(x_V\ , y_V)}}[/math] dobbiamo quindi effettuare le seguenti sostituzioni:[/b][/color][br][br][math]\Large{\begin{cases}x\quad \longrightarrow \quad x-\textcolor{blue}{x_V}\\y \quad \longrightarrow \quad y-\textcolor{blue}{y_V}\end{cases}\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad\qquad(2.1)}[/math][br][br][size=100][size=150][color=#ff0000]INTERPRETAZIONE GEOMETRICA DELLE TRASLAZIONI[/color][/size][/size][br]I calcoli che abbiamo appena visto possono essere interpretati [b][color=#38761d]dal punto di vista geometrico[/color][/b], per comprendere ancora meglio il significato di queste operazioni. Vediamolo con un esempio numerico.[br][br]Applicare la traslazione [math]\large{\textcolor{blue}{\vec{v}(3, 2)}}[/math] significa traslare l'origine del sistema di riferimento, [math]\large{O(0,0)}[/math] in una nuova origine [math]\large{\textcolor{blue}{O'(3, 2)}}[/math].[br][br]Osservando le sostituzioni [math]\large{(2.1)}[/math] , quelle da applicare in questo caso sono:[br][br][math]\Large{\begin{cases} x \quad \longrightarrow \quad x-\textcolor{blue}{3}\\y \quad \longrightarrow \quad y-\textcolor{blue}{2}\end{cases}}[/math][br][br]questo fa sì che [b][color=#38761d]il ruolo che nella curva originaria era ricoperto dall'origine [/color][math]\large{O(0,0)}[/math][color=#38761d], ora è svolto dal punto[/color] [math]\large{\textcolor{blue}{O'(3, 2)}}[/math][/b], infatti: [br][list][*]la [math]\large{x}[/math] che compare nella funzione originaria [u]non è altro che la distanza "orizzontale" di ogni ciascun punto della curva dall'origine [/u][math]\large{O}[/math]: [color=#0000ff]nella nuova curva viene sostituita da [math]\large{x-\textcolor{blue}{3}}[/math], cioè la distanza "orizzontale" dalla [b]nuova[/b] origine [/color][math]\large{\textcolor{blue}{O'(3, 2)}}[/math][/*][*]allo stesso modo la [math]\large{y}[/math] che compare nell'equazione della curva originale rappresenta la distanza " verticale" dall'origine [math]\large{O}[/math], e [color=#0000ff]nella nuova curva ne prende il posto [math]\large{y-\textcolor{blue}{2}}[/math], cioè la distanza "verticale" dalla [b]nuova[/b] origine [/color][math]\large{\textcolor{blue}{O'(3, 2)}}[/math][/*][/list] Vediamo questo concetto nella seguente animazione.[br][br]
la si può vedere anche così: [b][color=#ff0000]nella funzione [/color][/b][color=#ff0000][b]al posto di [math]\large{x}[/math] ed [math]\large{y}[/math] sostituiamo i due "binomi di Ruffini"[/b] [math]\large{x-\textcolor{red}{6}}[/math] [b]e[/b] [math]\large{y-\textcolor{red}{1}}[/math][b]. [/b]Essi ci garantiscono proprio che[b] quanto prima accedeva nell'origine (cioè quando [/b][/color][math]\large{x=0\ \textrm{ e } y=0}[/math][color=#ff0000][b]) ora si verifichi in [/b][/color][math]\large{\textcolor{blue}{O'(6,1)}}[/math][color=#ff0000][b], dato che le coordinate di questo punto sono quelle che per definizione azzerano i due binomi[/b][/color].[br][br][size=150][color=#ff0000]UN'APPLICAZIONE: RETTE PASSANTI PER UN PUNTO[/color][/size][br]Nella prossima animazione vediamo un esempio di applicazione delle traslazioni: se cerchiamo tutte le rette che passano per un dato punto possiamo [br][list][*]prendere le rette passanti per l'origine, cioè [math]\large{y=\textcolor{blue}{m}x}[/math], con [math]\large{\textcolor{blue}{m}}[/math] che cambia per ogni retta;[/*][br][*]traslarle un modo che l'origine venga traslata sul punto desiderato: [b]le traslazioni fanno sì che il ruolo che prima era svolto dell'origine sia coperto dal nuovo punto[/b]. [/*][/list]
Nell'animazione qui sopra abbiamo visto che per trovare tutte[color=#ff0000]*[/color] le rette che passano per un punto [math]\large{\textcolor{blue}{A(x_A, y_A)}}[/math] si può utilizzare la formula[br][br][math]\Large{y-\textcolor{blue}{y_A} = \textcolor{red}{m}(x-\textcolor{blue}{x_A})}[/math][br][br]dove [math]\large{\textcolor{red}{m}}[/math] è il coefficiente angolare a cui dare i vari valori per ottenere le diverse rette. [br][br]Alcuni libri presentano questa formula senza dare molte altre spiegazioni. Noi invece siamo in grado di darle un significato: [b]abbiamo preso le rette [math]\large{y=\textcolor{red}{m}x}[/math], che sono tutte[color=#1155cc]**[/color] quelle che passano per l'origine, e le abbiamo traslate portando l'origine nel punto [math]\large{\textcolor{blue}{A(x_A, y_A)}}[/math], quindi adesso passano tutte di lì[/b]. [br][br]Anche in questo caso è evidente che [b][color=#ff0000]la sostituzione introduce [/color][/b][color=#ff0000][b]due "binomi di Ruffini"[/b] [math]\large{x-\textcolor{blue}{x_A}}[/math] [b]e[/b] [math]\large{y-\textcolor{blue}{y_A}}[/math][b]. In questo caso essi ci garantiscono il passaggio della retta per [/b][/color][math]\large{\textcolor{blue}{A}}[/math][color=#ff0000], dato che [/color][color=#ff0000]le coordinate [/color][color=#0000ff]del punto A[/color][color=#ff0000] annullano e rendono uguali i due membri dell'equazione [/color][math]\large{y-\textcolor{blue}{y_A} = \textcolor{red}{m}(x-\textcolor{blue}{x_A})}[/math][color=#ff0000]qualunque sia la [/color][math]\large{\textcolor{red}{m}}[/math][color=#ff0000] della retta specifica[b], esattamente come le coordinate[/b] [/color][math]\large{\textcolor{black}{O(0, 0)}}[/math][color=#ff0000] [b]azzerano e rendono uguali tra loro i due membri di[/b] [/color][math]\large{y=\textcolor{red}{m}x}[/math][color=#ff0000] qualunque sia la [/color][math]\large{\textcolor{red}{m}}[/math][color=#ff0000] della retta specifica[/color].[br][br][color=#ff0000]* [/color][size=85]In realtà questa formula non include, tra tutte le rette che passano per il punto [math]\large{\textcolor{blue}{A}}[/math], quella parallela all'asse [math]\large{y}[/math] - cioé [math]\large{x=x_A}[/math] - che non può essere rappresentata in forma esplicita.[br][/size][color=#0000ff]** [/color][size=85]Per la stessa ragione vista alla nota precedente questa forma non può rappresentare la retta passante per l'origine [math]\large{x=0}[/math], che deve essere aggiunta a parte.[br][/size][br][br][br]Se trasliamo una circonferenza vediamo un altro caso in cui è evidente che l'effetto della traslazione è di assegnare ad un nuovo punto il ruolo che era inizialmente dell'origine; lo mostriamo qui sotto.[br][br][br]
[size=150][color=#ff0000]ALTRI MODI PER RAGIONARE SULLE FORMULE DI TRASLAZIONE[/color][/size][br]Un ulteriore approccio per familiarizzare con le traslazioni è quello di ragionare sul loro effetto sulla curva in termini di spostamento. Lo facciamo nell'animazione qui sotto, partendo da spostamenti elementari e poi combinandoli tra loro.
Anche in questo caso abbiamo che la versione traslata di [math]\large{y=\textcolor{red}{a}x^2}[/math] è [math]\large{y-\textcolor{blue}{y_A}=\textcolor{red}{a}(x-\textcolor{blue}{x_A})^2}[/math]: dove prima c'erano [math]\large{x \textrm{ ed } y}[/math], che diventano zero nell'origine, ora ci sono i due binomi di Ruffini, che diventano zero nelle coordinate di [math]\large{A}[/math]. [br][br]Vediamo ora un paio di esempi svolti per dare concretezza a quello che abbiamo imparato.[br][br][color=#0000ff][b]Esempio 2:[/b][/color] [color=#0000ff]trasla la parabola [/color][math]\large{y=3x^2}[/math][color=#0000ff] in modo che il suo vertice sia in [/color][math]\large{\textcolor{blue}{V\left(-3,5\right)}}[/math][color=#0000ff].[br][/color]Applicando le trasformazioni corrispondenti alla traslazione richiesta otteniamo la parabola di equazione [math]\large{y-\textcolor{blue}{5}=3(x+\textcolor{blue}{3})^2}[/math], che svolgendo i calcoli e portata in forma esplicita diventa [math]\large{y=3x^2+18x+34}[/math].[br][br]Da notare che il coefficiente [math]\large{\textcolor{blue}{a}}[/math] è rimasto identico, infatti la traslazione ha spostato la parabola senza modificarne la geometria.[br][br][color=#0000ff][b]Esempio 3:[/b] considera la parabola [math]\large{y=2x^2-16x+34}[/math] ed applicando il metodo di completamento del quadrato risali alle coordinate del suo vertice ed alle sue caratteristiche.[/color][br]Per applicare il metodo di completamento conviene isolare i termini con cui si vuole ricostruire il quadrato di binomio, che in questo caso sono quelli con la [math]\large{x}[/math]:[br][br][math]\large{y-34=2x^2-16x}[/math][br][br]raccogliamo il [math]\large{2}[/math] a secondo membro in modo che la [math]\large{x}[/math] appaia con coefficiente [math]\large{1}[/math], come succede nei binomi di Ruffini:[br][br][math]\large{y-34=\textcolor{blue}{2}\cdot (x^2-8x)}[/math][br][br]Se [math]\large{-8x}[/math] è il doppio prodotto, il secondo numero è [math]\large{\textcolor{#007700}{4}}[/math], che elevato al quadrato fa [math]\large{\textcolor{#007700}{16}}[/math]: aggiungiamolo dentro la parentesi e bilanciamo opportunamente a primo membro[br][br][math]\large{y-34\textcolor{#007700}{+32}=\textcolor{blue}{2}\cdot (x^2-8x\textcolor{#007700}{+16})}[/math][br][br](da notare che a primo membro abbiamo aggiunto [math]\large{\textcolor{#007700}{32}}[/math] perché a secondo membro il [math]\large{\textcolor{#007700}{16}}[/math] lo abbiamo aggiunto all'interno di una parentesi che è moltiplicata per [math]\large{\textcolor{#007700}{2}}[/math], e quindi di fatto abbiamo aggiunto il doppio).[br][br]Abbiamo praticamente terminato: non ci resta che svolgere i calcoli a primo membro e riconoscere il quadrato di binomio al secondo, per riconoscere la traslazione effettuata: [br][br][math]\large{y\textcolor{red}{-2}=\textcolor{blue}{2}\cdot (x\textcolor{red}{-4})^2}[/math][br][br]Si tratta quindi della parabola [math]\large{y=\textcolor{blue}{2}x^2}[/math] (rivolta verso l'alto, schiacciata verso l'alto) traslata con il vertice nel punto [math]\large{V(\textcolor{red}{4}, \textcolor{red}{2})}[/math].[br][br]
[size=150][color=#ff0000]INTERPRETARE LE TRASLAZIONI[br][/color][/size]Non esiste un'interpretazione generale applicabile a tutte le traslazioni: ognuna va valutata per le sue caratteristiche e la funzione a cui è applicata. Gli esempi più immediati sono quelli che riguardano traslazioni lungo uno singolo dei due assi cartesiani. Nel primo esempio vediamo un caso concreto di traslazione "verticale".
La funzione [math]\large{\textcolor{orange}{S(t)}}[/math] descrive la distanza di un podista dal Via in funzione delle ore trascorse dall'inizio della gara. Dal grafico si può dedurre all'istante [math]\large{0}[/math] si trova a [math]\large{1}[/math] km dal Via (punto [math]\large{\textcolor{red}{P}}[/math]) quindi evidentemente gli è stato concesso un vantaggio.[br][br][b][color=#0000ff]Applicando la traslazione in figura si ottiene la posizione di un altro podista[/color][/b] che parte [math]\large{3}[/math] più indietro, [math]\large{2}[/math] km [i]prima[/i] del Via. L'andamento è identico a quello del primo corridore, quindi rimane costantemente indietro di [math]\large{3}[/math] km -[b][color=#0000ff] la sua distanza dal Via (il suo [i]output[/i] [/color][/b][math]\large{S}[/math][b][color=#0000ff]) è sempre diminuita di [/color][/b][math]\large{3}[/math][b][color=#0000ff] rispetto quella del primo[/color][/b]. La sostituzione corrispondente è [math]\large{S \to S\textcolor{red}{+3}}[/math], così che se la funzione del primo podista è [math]\large{S=S(t)}[/math], dopo la sostituzione il secondo ubbidisce alla legge [math]\large{S\textcolor{red}{+3}=S(t) \rightarrow S=S(t)\textcolor{red}{-3}}[/math]
Le traslazioni lungo l'asse delle [math]\large{x}[/math] "spostano" la funzione lungo la variabile di [i]input[/i]. Se questa rappresenta, come spesso capita, il tempo, applicare una traslazione di questo tipo implica anticipare o ritardare il fenomeno descritto dalla funzione.
La funzione [math]\large{\textcolor{orange}{T(g)}}[/math] descrive la temperatura [math]\large{\textcolor{orange}{T}}[/math]in un certo luogo al passare dei giorni [math]\large{\textcolor{orange}{g}}[/math]. Essa ha un massimo relativo nel punto [math]\large{\textcolor{red}{M}}[/math], cioè oggi quando sono trascorsi [math]\large{\textcolor{red}{g_M=0}}[/math] giorni, in cui la temperatura è di poco inferiore ai [math]\large{\textcolor{red}{3°}}[/math].[br][br][b][color=#0000ff]Applicando la traslazione in figura tutto l'andamento viene ritardato nel tempo[/color][/b], in particolare il giorno di massimo è diventato il quinto giorno (punto [math]\large{\textcolor{#009900}{M_1}}[/math]). Dato che quello che prima accadeva per [math]\large{g=0}[/math] ora deve accadere quando [math]\large{g=5}[/math], la sostituzione applicata è [math]\large{g\to g-5}[/math].