Eratostene: misura del raggio terrestre

La lunghezza dell'ombra proiettata da un bastone piantato verticalmente è determinata dall'altezza del Sole sull'orizzonte. A mezzogiorno (ora locale, valida per tutti i punti sullo stesso meridiano) nel giorno dell'equinozio i raggi solari formano un angolo con la verticale (=bastone) pari alla latitudine del luogo: 0° all'equatore, 90° ai poli ecc. Più in generale, se a mezzogiorno nel punto E1 i raggi sono perpendicolari al suolo, l'angolo formato dai raggi solari con la verticale in un punto P posto sullo stesso meridiano di E1 e sempre a mezzogiorno è uguale all'angolo al centro della Terra tra E1 e P. [br]Dal momento che la distanza tra E1 e P, misurata sulla sfera ovvero come arco tra E1 e P, è data da α R, se l'angolo α è in radianti (ovvero α R π /180, se l'angolo è in gradi), misurando la distanza sulla Terra tra i due punti si ricava il raggio della Terra stessa come R = distanza(E1, P) / α (α in radianti)
Eratostene: misura del raggio terrestre
Eratostene avrebbe affettuato la misura non con un punto all'equatore all'equinozio ma sul tropico del Cancro al momento del solstizio d'estate, prendendo come riferimento E1 una città, Siene, in cui i il raggi solari a mezzogiorno del solstizio cadevano perpendicolari e potendo azzardare, forse da misure cartografiche, il (quasi) allineamento di Alessandria (punto P) sullo stesso meridiano di Siene. La misura non è in realtà semplice tanto che non è stata ripetuta fino in epoca moderna.

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