
La letteratura e le isometrie
Il Piccolo Principe
[br][br]La natura si presenta ai nostri occhi con diverse forme, che[br]presentano alcune regolarità. Si tratta di simmetrie, come lo scrittore[br]francese Antoine de Saint-Exupéry, scrive nel famoso libro “Il piccolo[br]principe”. Di seguito è riportato un breve passo del dialogo tra un fiore e il[br]piccolo principe: [br][br]“Come sei bello!” [br][br]“Vero”, rispose dolcemente il fiore, “e sono nato insieme al sole...” Il[br]piccolo principe indovinò che non era molto modesto, ma era così commovente! [br][br]“Come fai ad essere così bello?” [br][br]“Vedi, io sono un fiore e sono una creazione della natura, e in quanto tale[br]sono perfettamente simmetrico...” [br][br]“Non capisco” rispose il piccolo principe spiazzato dall'uscita del fiore. [br][br]“Ora ti spiego” disse superbamente il fiore. “In natura esistono tantissime[br]simmetrie” [br][br]“E a cosa servono?” [br][br]“Beh, a fare i fiori belli, non c’è dubbio. Una simmetria della natura è[br]qualcosa che il sole ci ha dato e che nessuno potrà mai imitare. Tutto, in[br]natura, nasce da una simmetria. Tante cose in natura sono simmetriche, sai?”[br]“Cosa?” [br][br]“Ad esempio le stelle marine, i fiocchi di neve, le celle degli alveari delle[br]api e i cristalli...l'uomo!” [br][br]“Mai stata neve né api sul mio pianeta” Il piccolo principe però era attirato[br]dai discorsi del fiore. [br][br]“Tutti gli esseri viventi sono belli e simmetrici sotto diversi punti di[br]vista... io, ad esempio, sono colorato e le simmetrie dei colori dei miei[br]petali mi fanno bello”.[br][br]




ALHAMBRA
L'alhambra concepita inizialmente come una zona militare, divenne residenza reale e corte di Granada a metà del XIII secolo. Durante il XIII, XIV e XV secolo, la fortezza divenne una cittadella con alte mura e torri, che ospita due aree principali: la zona militare o Alcazaba, e la medicina o città sontuosa, dove si posso osservare il famoso palazzo e i resti delle case di nobili e popolani.[br]L'elemento caratteristico di questa struttura sono le piastrellature e gli affreschi che ne decorano gli interni.


La vita di Escher
[size=100][justify]Scale che non hanno inizio né fine, uccelli in volo che si fondono[br]come il giorno e la notte, mondi impossibili che sembrano partoriti da un[br]sogno. [br]Osservare le opere di [b]Maurits Cornelis Escher[/b] significa intraprendere un viaggio lungo i[br]confini dello spazio, in una realtà che esiste in qualche profondo[br]luogo della nostra mente e quando viene a galla ci costringe a porci degli[br]interrogativi su ciò che è vero e ciò che è solo apparenza.[br]Eppure questo geniale [b]artista olandese[/b], forse non avrebbe mai creato quelle opere che lo hanno reso immortale, [br]se la sua vita non lo avesse costretto a rinunciare al sole, al mare e agli splendidi paesaggi italiani.[/justify][justify]Maurits Cornelis Escher (1898-1972) è stato un [b]incisore e grafico olandese[/b]. [br]Conosciuto soprattutto per le sue incisioni che hanno per oggetto immagini basate su curiose simmetrie che esplorano[br]l’infinito, paradossi matematici e prospettive (apparentemente) impossibili.[br]Escher non è stato uno studente modello, essendo [b]carente in quasi tutte le materie[/b], [br]compresa la matematica, ad eccezione del disegno.[br]Tra il 1923 e il 1935 si trasferisce in Italia, la quale ha un peso rilevante nella sua vita. [br]Oltre ad innamorarsi del sole, del mare e dei paesaggi del Belpaese, [br]Escher è attratto dai [b]piccoli villaggi[/b][b] [/b]della Calabria e della Sicilia che lo colpiscono [br]per la particolare composizione e la struttura dei centri abitati che sembrano fondersi col paesaggio.[/justify]Negli anni Quaranta Escher si trasferisce in Belgio e poi in Olanda. [br]Da qui comincerà il suo periodo artistico più prolifico, in cui abbandonerà la riproduzione della realtà per [b]rappresentare il suo mondo interiore[/b]. [br]Escher motiva questa scelta spiegando che nei paesaggi di Belgio e Olanda non ha trovato[br]nulla di così bello da ispirarlo, cosa che accadeva invece quando ammirava i[br]paesaggi italiani.[br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][br][b][i]"Solo coloro che tentano l'assurdo raggiungeranno l'impossibile" cit. Escher[/i][/b][/size]