Nella figura è rappresentato[br]- a sinistra: il modello tolemaico per i tre pianeti esterni, oltre al Sole;[br]- a destra le posizioni che assumono i pianeti, che seguono le orbite tolemaiche della figura a sinistra, rispetto al Sole (che è qui considerato fermo).[br][br]Come riferimento consulta le pagine 12 e 29-31 delle fotocopie in cui sono riportati i parametri orbitali dei pianeti e alcuni dettagli del sistema tolemaico.[br][br]Ciascun pianeta esterno è sincronizzato col Sole: percorre un giro completo sul suo epiciclo in un anno e quindi le rette che congiungono i centri degli epicicli (che si trovano sui deferenti) al pianeta sono tutte parallele tra loro e alla congiungente la Terra e il Sole (puoi visualizzare le semirette tra i centri degli epicicli e i rispettivi pianeti selezionando l'opzione "semirette centroEpiciclo-Pianeta"). Grazie a questa sincronizzazione si poteva spiegare come mai i moti retrogradi dei pianeti esterni si hanno in condizioni di opposizione (quando la Terra si trova tra il pianeta e il Sole) ovvero quando il corpo celeste percorre la parte interna dell'epiciclo e si formano i cappi.[br]La semiretta tratteggiata, con origine la Terra, permette di evidenziare il moto retrogrado di Marte e di misurarne la durata in giorni (cfr. tabella a p. 12 delle fotocopie). Aprendo il foglio in GeoGebra puoi anche misurare l'ampiezza angolare del moto retrogrado.[br][br]I moti dei centri degli epicicli (i punti neri su ciascun deferente) ovvero le rotazioni dei deferenti invece variano da pianeta a pianeta: il periodo diminuisce allontanandosi dalla Terra (Marte circa 2 anni, Giove circa 12 anni e Saturno quasi 30 anni: controlla con l'animazione). Tenendo però conto del moto giornaliero di rotazione da Est a Ovest di tutto l'Universo attorno alla Terra, che qui è considerato congelato (come se si osservasse la posizione dei pianeti ogni 23h56', giorno sidereo, ovvero sullo sfondo delle stelle fisse), i pianeti più esterni, che hanno moti da Ovest ad Est meno rapidi, risultano più veloci di quelli interni.[br][br]Nel sistema tolemaico Il raggio della sfera del Sole era completamente arbitrario mentre i rapporti tra i raggi di epicicli e deferenti dello stesso pianeta venivano determinati dall'ampiezza e dalla durata dei moti retrogradi. Come da tradizione, in questa animazione i raggi sono stati scelti in modo che ciascun epiciclo tocchi quelli accanto, quando si ha un allineamento. [br][br]Nella figura a destra si osservano i moti dei pianeti, che seguono le orbite tolemaiche, come sarebbero visti dal Sole (considerato fermo). I cappi scompaiono e vengono fortemente limitate le oscillazioni, avvicinandosi alle traiettorie simil-ellittiche. L'effetto sarebbe accentuato considerando eccentrici ed equanti.
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